progetti erasmus ka2

Il programma Erasmus+ rappresenta un’iniziativa chiave dell’Unione Europea per supportare l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport in Europa. Tra le diverse azioni promosse, troviamo l’Azione Chiave 2 (KA2), dedicata alla cooperazione per l’innovazione e lo scambio di buone pratiche. 

Ma cosa intendiamo quando parliamo di cooperazione e di buone pratiche?

Che cos’è Erasmus+ KA2?

L’Azione chiave 2 o Key Action 2 (KA2) dà la possibilità alle organizzazioni attive nel settore dell’educazione e della formazione professionale di realizzare esperienze di cooperazione internazionale per rafforzare le proprie competenze e raggiungere risultati di una qualità superiore.

Le cooperazioni che si instaurano tra organizzazioni sono dette partenariati e per capire quale sia il più adatto per la propria organizzazione, bisogna considerare tre fattori: l’obiettivo del progetto che si vuole mettere in atto, le organizzazioni da coinvolgere nel proprio progetto, l’impatto atteso dal progetto.

Una volta definiti questi tre elementi, possiamo individuare qual è il tipo di partenariato migliore per il nostro progetto:

Partenariato per la cooperazione (che comprende quelli di cooperazione e quelli su scala ridotta);

Partenariato per l’eccellenza;

Partenariati per l’innovazione.

Che cosa sono i partenariati di cooperazione?

Il Partenariato di cooperazione (Azione KA220-ADU) è un progetto su ampia scala che permette lo sviluppo, il trasferimento e l’attuazione di pratiche innovative, l’apprendimento tra pari e lo scambio di esperienze a livello europeo.

Il progetto deve essere collegato ad almeno una priorità orizzontale e/o almeno una priorità di settore.

Quando parliamo di priorità orizzontale intendiamo tematiche strategiche trasversali alla progettazione e all’attuazione dei progetti e quindi: 

Inclusione e diversità 

Dimensione digitale

Sostenibilità ambientale

Partecipazione, impegno civico 

Quando invece parliamo di priorità di settore dell’educazione degli adulti intendiamo:

Migliorare la disponibilità di opportunità di apprendimento di alta qualità;

Creare percorsi di riqualificazione, migliorare l’accessibilità e aumentare la diffusione dell’educazione;

Migliorare le competenze degli educatori e del personale;

Migliorare la garanzia di qualità;

Sviluppare centri di apprendimento orientati al futuro:

Promuovere Erasmus+ tra i cittadini e le generazioni.

Il partenariato deve essere composto da almeno tre organizzazioni di tre diversi paesi aderenti al Programma e non esiste un numero massimo di organizzazioni partecipanti. Oltre alle organizzazioni che partecipano formalmente al progetto, si possono coinvolgere altre organizzazioni per sostenere la realizzazione delle attività (partner associati) senza però ricevere finanziamenti.
Le attività organizzate dal partenariato (che possono essere attività di apprendimento, insegnamento e formazione per il personale…) devono svolgersi nei Paesi delle organizzazioni che fanno parte del partenariato.

È però anche possibile scegliere come sede un’istituzione dell’Unione Europea, partecipare ad eventi e conferenze transnazionali pertinenti alla tematica del progetto che si svolgono in Paesi aderenti al programma o Paesi partner, coinvolgere organizzazioni di Paesi non aderenti al programma se apportano un valore aggiunto essenziale.
La durata va dai 12 ai 36 mesi, da scegliere poi in fase di candidatura in base agli obiettivi del progetto e alle attività che sono state previste.

Per quanto riguarda il finanziamento, il contributo totale varia in base alle attività scelte e alla durata del progetto, da un minimo di € 120.000 ad un massimo di € 400.000.

Che cosa sono i partenariati su piccola scala?

I partenariati di piccola scala (Azione KA210-ADU) nascono per raggiungere scuola e organizzazioni attive nel settore dell’educazione e della formazione professionale che non hanno mai partecipato al Programma o che hanno poca esperienza e capacità organizzative.

Rispetto ai partenariati di cooperazione, come si intuisce dal nome, quelli su piccola scala hanno delle piccole differenze in termini tecnici:

La durata è minore, ovvero che va dai 6 ai 24 mesi;

I requisiti amministrativi richiesti sono più semplici; 

Gli importi di sovvenzione sono ridotti e su base forfettaria; 

Il numero massimo di candidature per organizzazione è di 10 per ogni scadenza, di cui una sola come richiedente; 

Il partenariato deve essere composto da almeno due organizzazioni di due paesi diversi aderenti al Programma.

Come i partenariati di cooperazione, anche quelli su piccola scala devono essere collegati ad almeno una priorità orizzontale e/o almeno una priorità di settore (le medesime descritte sopra) in base agli obiettivi e alla ricaduta attesa. Le attività previste da questo tipo di progetto possono comprendere attività presso le proprie organizzazioni ma anche mobilità verso i partner, senza durata minima o massima obbligatoria né un numero minimo di partecipanti.

Come anticipato prima, il finanziamento è basato su due possibili somme forfettarie (€ 30.000 oppure € 60.000): la scelta dell’importo varia in base alle attività previste e ai risultati che si vogliono raggiungere

Partenariati per l’eccellenza e per l’innovazione 

Ci sono altri due tipi di partenariato tra i quali poter scegliere.

Il primo è il partenariato per l’eccellenza, ovvero le cooperazioni che nascono per sostenere progetti con una prospettiva sostenibile a lungo termine.

Nell’ambito di questo partenariato sono sostenute diverse azioni come ad esempio i Centri di eccellenza professionale (CoVe), le Accademie degli insegnanti Erasmus+ e l’Azione Erasmus Mundus.

Il secondo tipo di cooperazione è invece il partenariato per l’innovazione, che mira a diffondere i risultati dei progetti su scala europea e/o di trasferirli in diversi contesti tematici o geografici.

Nell’ambito di questo tipo di partenariato sono comprese le alleanze per l’innovazione, ovvero cooperazioni tra organizzazioni che mirano a favorire il flusso di conoscenze tra l’istruzione superiore, l’IFP e la ricerca.

I progetti CoVe

È bene dedicare una piccola parentesi ai progetti CoVe, ovvero i Centri di Eccellenza Professionale.

I CoVe possono essere: scuole professionali od erogatori di formazione professionale esistenti che si adoperano per realizzare le attività proposte dall’iniziativa europea; oppure centri di nuova creazione che hanno l’obiettivo di proporre offerte e servizi di formazione eccellenti che rispondano alle esigenze del mercato del lavoro.

Il sostegno è fornito a progetti che riuniscono partner locali o regionali di vari paesi:

Formazione iniziale per i giovani, riguardo al miglioramento continuo delle competenze e di riqualificazione professionale degli adulti

Offerta flessibile e tempestiva di formazione, coerente con le esigenze del mercato del lavoro;

Lavoro a stretto contatto con le imprese su progetti di ricerca applicata;

Creazione di poli di conoscenza e innovazione;

Sostegno alle iniziative imprenditoriali dei discenti. 

Qual è la differenza tra KA1 e KA2?

La differenza principale tra i progetti di mobilità KA1 e i progetti di mobilità KA2 è che i primi si concentrano sulla mobilità individuale di studenti e personale scolastico, con l’obiettivo di migliorare le proprie competenze attraverso delle esperienze internazionali.

I progetti KA2, invece, mirano a sviluppare partenariati strategici tra organizzazioni di diversi paesi, attive sempre nel settore dell’educazione e della formazione professionale, per innovare, promuovere lo scambio delle buone pratiche e migliorare la qualità dell’istruzione e della formazione.

Come trovare partner per progetti KA2

Per cercare un potenziale partner per la propria proposta di progetto, è possibile consultare il portaleFinanziamenti e Appalti” dell’Unione Europea.

In base a diversi filtri, come ad esempio il tipo di partner, il programma di finanziamento o il Paese di provenienza, si potrà selezionare e visionare il profilo dell’organizzazione o della persona scelta. Oltre a fornire informazioni di contatto, il portale offre dettagli sulle competenze e le esperienze dei potenziali partner, facilitando la ricerca di collaborazioni che meglio si adattino alle esigenze specifiche del progetto KA2. È consigliabile esplorare attentamente i profili e considerare la compatibilità degli obiettivi e delle metodologie tra i potenziali partner e il proprio progetto.

Come si scrive un progetto KA2?

Per scrivere un buon progetto KA2 bisogna seguire diverse fasi e tenere conto di diversi aspetti importanti. Un progetto ben strutturato non solo aumenta le probabilità di ottenere finanziamenti, ma assicura anche che gli obiettivi educativi e formativi siano raggiunti in modo efficace.

Per capire come fare, sul sito di Erasmus+, è possibile consultare la guida specifica, in cui vengono illustrate nello specifico tutte le fasi e i consigli da seguire. La guida copre ogni aspetto del processo di progettazione, dalla definizione degli obiettivi e delle priorità del progetto, alla descrizione delle attività previste, fino alla gestione del budget e alla valutazione dell’impatto. 

È fondamentale seguire attentamente le linee guida, prestando particolare attenzione alla coerenza interna del progetto, alla chiarezza degli obiettivi, e alla pertinenza delle attività proposte rispetto ai risultati attesi. Inoltre, è utile includere un piano di comunicazione dettagliato per garantire la diffusione dei risultati e la sostenibilità del progetto nel lungo termine.

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